VIA SENZAMORE 23

VIA SENZAMORE SITO

    
Il comico e il tragico vengono dallo stesso impasto, sono chiavi attraverso le quali gli spettatori dànno accesso al proprio corpo, per scuoterli con il riso, per farli vibrare nei momenti più intensi. Quando
ho cominciato a scrivere Via Senzamore 23, avevo in mente il buio che precede lo spettacolo. Per me era già rappresentazione. È lo stesso buio che precede la creazione dell’uomo, e la luce di scena
è la verità. Il protagonista si chiama Gaetano, l’ho immaginato come l’ultimo essere umano rimasto sulla terra e dal suo racconto è possibile mappare ogni singolo uomo che abbia camminato su questa terra perché tutti i disperati si assomigliano. 

drammaturgia Gianni Solla

regia Giuseppe Miale Di Mauro

con Giuseppe Gaudino

scenografia Rosita Vallefuoco
disegno luci Desideria Angeloni costumi Giovanna Napolitano 
assistente alla regia Alessio Galati

organizzazione Carla Borrelli
ufficio stampa Gennaro Bianco
grafica, audio, foto di scena Carmine Luino
una produzione Nest Napoli est teatro / Caracò Teatro                                       

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 SINOSSI

Gaetano è un impiegato del catasto di Napoli, convinto che i luoghi che abitiamo finiscano per abitarci. Vive al Vomero, un quartiere che non gli appartiene. Non ha fatto granché per abitarci, ha solo ereditato la casa dei nonni quando aveva 35 anni.
Ha trascorso la vita tra visure e planimetrie, accanto al suo fido
collega Sabatino Acampora, il quale, a differenza sua, conosce a memoria ogni strada ,ogni civico, la storia di ogni condominio: conosce Napoli come dovrebbe essere e non com’è.

In scena lo incontriamo durante una notte in cui decide di accatastare la propria esistenza in un podcast che registra da solo mentre
nell’altra stanza c’è una persona che lo aspetta, a cui di tanto in tanto si rivolge per rassicurarla o confrontarsi. Il racconto è quello di un amore durato nel tempo, quello per una donna che gli ha cambiato la vita. In meglio? In peggio? Non è dato saperlo, l’unica
cosa certa è che Gaetano quella donna non l’ha mai dimenticata.
Relegato in un angolo del palco per cercare intimità ma anche per simboleggiare la sua condizione di vita, con le sue poche certezze, Gaetano comincia a sviscerare la sua esistenza fatta di episodi
brillanti alternati a catastrofi esistenziali. Il tono del racconto è leggero, di quella leggerezza che fa sorridere ma che può stendere al tappetto quando si fa malinconica e struggente. Che sia un dramma questa storia, lo si capisce dopo, forse tornando a
casa e ripensando a ciò che si è visto.

Via Senzamore, 23 è il racconto di un uomo solo che prova a non esserlo. La dolcezza, il dolore, l’amicizia, le scelte drastiche dei genitori e l’amore che attraversano la vita di questo essere umano.
Tra risate, malinconie e un pizzico di follia che sono la vita, se non altro quella di Gaetano