OTELLO
Produzione 2017
Adattamento Giuseppe Miale di Mauro
Drammaturgia  Gianni Spezzano
Regia Giuseppe Miale di Mauro

Con Viviana Altieri, Francesco Di Leva, Martina Galletta, Giuseppe Gaudino
Adriano Pantaleo, Andrea Vellotti

e con la partecipazione del gruppo #GiovaniO’Nest Antonio Coppola,
Armando De Giulio, Camilla Carol Farias, Emilia Francescone, Lisa
Imperatore, Raffaella Nocerino, Ralph P, Nunzia Pace, Francesco Porro,
Mimmo Sabatino, Carlo Salatino, Anna Stabile

Cura del movimento Anna Carla Broegg
Musiche originali Ralph P
Contributi video Carmine Luino

Uno spettacolo della compagnia Nest
Spettacolo inserito nel progetto Glob(e)al Shakespeare del Teatro Bellini di Napoli

La compagnia NEST presenta un Otello contemporaneo dove il marito, folle di gelosia, uccide la sua bella moglie perché è convinto che lei lo tradisca. Shakespeare, nella riscrittura di Giuseppe Miale di Mauro e Gianni Spezzano diventa occasione per denunciare la piaga del femminicidio; infatti, come spiega lo stesso regista «Il tutto nasce da un’esperienza personale. Ero al funerale di una conoscente vittima di femminicidio e il prete durante l’omelia disse: “Questi sono omicidi che uccidono anche chi li compie”. Ecco, fu proprio lì che pensai a Otello per raccontare questa tragedia della società attuale. Fu lì che nacque il nostro Otello». Una riscrittura in chiave “politica”, che, rimanendo abbastanza fedele all’originale, sottolinea ancora una volta l’universalità dell’opera del Bardo, che ha dipinto con i suoi personaggi uomini e donne comuni a qualsiasi tempo alle prese con passioni, sentimenti e vicende che possono essere adattate e riscritte per qualsiasi contesto storico e geografico. La compagnia Nest, con la sua inconfondibile cifra stilistica, caratterizzata dal forte impatto visivo e dall’utilizzo di una lingua napoletana che macchia il linguaggio shakespeariano lasciandone inalterato il verso, compie scelte dal significato ben preciso, come quella di constringere gli attori a rimanere sempre in scena come «spettatori immobili – spiega il regista – di fronte alla tragedia che si consuma. Anche se si parla della propria. Intanto il cerchio della vita gira e tutto si compie. Come nella società attuale in cui tutti sanno ma tutti tacciono».