Leonce e Lena
Laboratorio a cura di Roberto Aldorasi
febbraio 2019
Un workshop per attori e danzatori sulla costruzione di una presenza scenica fiammeggiante e sulla drammaturgia d’attore come poesia di azioni ardenti. In teatro un’azione è ardente quando ha una forma precisa e un segreto che brucia. La forma si misura con parametri oggettivi dell’agire scenico: la dimensione, la forza, la dinamica, il ritmo, la direzione e la composizione, tutti parametri che esistono, almeno per equivalenza, anche in musica. Conoscerli permette di rubare il proprio corpo al suo uso quotidiano, ampliare la varietà dei propri mezzi espressivi, divenire “strumenti accordati” e interpreti consapevoli. Il segreto che brucia è la motivazione personale dell’attore che innerva la forma, la incendia con immagini del suo mondo interiore e trasforma una sequenza di forme nello spazio in una partitura di azioni sincere capaci di far battere il cuore: la drammaturgia d’attore, il filo rosso individuale che attraversa lo spettacolo. Esploreremo come integrare al racconto teatrale di questa favola comica e scorretta sul tempo pieno e vuoto e sulle aspirazioni dei giovani tutti quegli strumenti tecnologici alla portata di tutti (foto, foto editing, social chat etc.) che, come gli specchi magici delle fiabe, sono il luogo privilegiato da cui guardare alla loro vita e ai loro pensieri, ai loro desideri e alle loro paure.
Il Testo
Leonce, principe del regno di Popo, e Lena, principessa del regno di Pipi, fuggono dai rispettivi matrimoni combinati. Fuggono dalle noiose responsabilità, dalle scialbe convenzioni e dalle insostenibili certezze del ruolo di futuri monarchi. Durante la fuga s’incontrano e s’innamorano, ignari di essere l’uno il promesso (e obbligato) sposo dell’altra. Disperati per il loro amore impossibile, meditano il suicidio ma Valerio, l’astuto servitore e amico di Leonce, ha un’idea. La loro rocambolesca fuga, motore di tutta la vicenda, ha per premio un destino già segnato in partenza, tutte le tensioni sollevate dai due nobili ribelli all’inizio della vicenda si risolvono in un nulla di fatto e i sogni e le speranze dei nostri giovani protagonisti si riannodano presto con la noia e il vuoto che segnano l’inizio della commedia.