Oblio

Ideazione e regia Cristel Checca
Drammaturgia originale Cristel Checca e Paolo Scarpelli
Con Anna Carla Broegg, Cristel Checca, Francesco Figliomeni
Disegno luci Francesco Traverso
Grafiche Serena Rizzo
Videomakers WOW Tapes
Organizzazione Margherita Dellantonio

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OBLIO nasce dall’esigenza di discutere e portare alla luce il fenomeno dello slut-shaming, letteralmente l’onta della sgualdrina, che dall’avvento dell’era di internet sta mietendo sempre più vittime. Con slut-shaming si intende la gogna mediatica riservata alle donne giudicate “colpevoli” ditrasgredire i codici di condotta sessuale che la società ha previsto per loro. Dal revenge porn, la porno vendetta, alle mille sfaccettature che questo fenomeno assume e che porta spesso, come denotano i fin troppi casi di cronaca, a esiti tragici. Parliamo di vittime di un mostro fatto di click che divora l’anima, di persone che non hanno più potere sulla loro immagine e di conseguenza sulla loro vita. Rimpiazzate da una personalità virtuale imposta dalla rete, più reale della realtà stessa, uccise tramite i like, le views, i commenti, i meme.
Questo il contesto di partenza, non un futuro distopico ma uno scenario, ahimè, fin troppo attuale.
Una società in cui, citando Zygmunt Baumann, «il pubblico è colonizzato dal privato, l’interesse pubblico si riduce alla curiosità sulle vite private di figure pubbliche e l’arte della vita pubblica consiste unicamente nell’esposizione di affari privati e in confessioni pubbliche di sentimenti privati (quanto più intimi tanto meglio)». Una modernità in cui l’individualizzazione consiste nella trasformazione dell’identità umana da qualcosa di dato a un compito da raggiungere. Un traguardo impossibile per una donna che non ha più potere sulla propria immagine, che vive di vita propria e si mischia al cascame ormai deformato che ha originato il mondo virtuale. Un mondo in cui il diritto all’oblio è un privilegio e le leggi che regolano internet sono un labirinto senza via d’uscita.