8-9 novembre 2025
Polifemo innamorato
Dall’idillio di Teocrito e dalle Metamorfosi di Ovidio
Di e con Giovanni Calcagno
Musiche, canti e paesaggi sonori Puccio Castrogiovanni
Occhio esterno e costumi Alessandra Pescetta
Marionette corporee Bianca Bonaconza
Una produzione La Casa dei Santi

Polifemo innamorato è un testo e uno spettacolo ispirato dalle liriche e dai racconti di due poeti classici di cultura greca e latina che si sono occupati per diverse ragioni dell’impossibile amore di Polifemo e Galatea.
Teocrito siracusano, in pieno ellenismo, epoca di grandi riscritture, nel suo undicesimo idillio, ci racconta per primo di un ciclope inedito: lontano dalle disavventure omeriche e dai tragici tranelli di Ulisse, il giovane Polifemo è descritto come un pastore rozzo e selvaggio che viene letteralmente sconvolto dal sentimento dell’amore provato per la bellissima ninfa Galatea. Seppur non ricambiato, il ciclope è oggetto di una trasformazione interiore potente che lo porta ad abbandonare il suo lavoro, trascurando le sue greggi, e a diventare uno strampalato poeta che canta ogni giorno verso il mare, casa della sua amata, il suo sentimento disperato. Tutto questo tormento lo rende però felice e soprattutto diverso da quello che era. Lo rende uomo.
Nelle Metamorfosi di Ovidio, qualche secolo dopo, questa vicenda è arricchita e in un certo senso stravolta da un evento cruento: l’impossibile amore di Polifemo, causato anche dalla presenza di un terzo incomodo, un pastore di nome Aci, ricambiato da Galatea, scatena una furia della gelosia che porta il ciclope a schiacciare il rivale sotto i massi lavici del vulcano. Questa morte sarà però causa di una trasformazione inaspettata: Aci si trasmuta in un fiume che scorre dalle falde dell’Etna verso il mare Mediterraneo e si ricongiunge per sempre con la sua amata.
Il Ciclope innamorato è dunque, in definitiva e semplicemente, uno spettacolo sulle conseguenze dell’amore, così diverse e antitetiche a seconda che questo sentimento venga declinato e provato nella sua dimensione più pura e incondizionata oppure con la presenza di un elemento altamente inquinante: il possesso che genera violenza e sopraffazione.