15, 16 gennaio 2022

RUY BLAS. #tuttieroi
Quattro quadri sull’identità e sul coraggio.
Adattamento dall’opera Ruy Blas di Victor Hugo

Regia, traduzione e adattamento di Marco Lorenzi
i nostri eroi Yuri D’Agostino, Francesco Gargiulo, Barbara Mazzi, Anna Montalenti/Rebecca Rossetti, Alba Maria Porto, Angelo Tronca
visual concept Eleonora Diana
foto di scena Alessandro Salvatore e Manuela Giusto
distribuzione Valentina Pollani da un’idea de Il Mulino di Amleto in collaborazione con Kataplixi Teatro
con il supporto dell’Alliance Française di Torino
e della Residenza Multidisciplinare Arte Transitiva a cura di Stalker Teatro/Officine Caos
con il contributo e vincitore di SIAE – Sillumina – Copia privata per i giovani, per la cultura 2016

LA RILETTURA DEL RUY BLAS DI VICTOR HUGO. UNA RICERCA DI SENSO

Sullo sfondo di un mondo che è sul punto di crollare, il dramma di Ruy Blas racconta la storia di un alto funzionario della corte spagnola che, per vendicarsi della Regina, tesse un inganno scambiando l’identità del proprio servo Ruy Blas con quella del nobile Don Cesare, per poi introdurlo a Corte. Ruy Blas, ignaro degli intenti del suo padrone Don Sallustio, accetta lo scambio e veste i panni di Don Cesare perchè è l’unico modo, per lui, di avvicinarsi alla Regina di cui è profondamente innamorato.
Ruy Blas è la storia di un uomo che si ritrova a rivestire un ruolo e un nome non suoi riuscendo, grazie a questo inganno, a utilizzare al meglio le sue qualità, i suoi valori e ad avvicinarsi a un amore altrimenti impossibile. Gli attori, diretti da Marco Lorenzi, entrano nel cuore del melodramma ottocentesco e rispolverano per il pubblico – collocato sui tre lati dello spazio scenico – tutta la contemporaneità di un testo che si rivela una viva e raffinata riflessione sul senso dell’identità.
Il cuore di questo progetto è il piacere e l’emozione di mettere in dialogo e in cortocircuito tra loro un testo teatrale, così (apparentemente) lontano da noi, con la tecnologia e le forme che il teatro contemporaneo ci mettono a disposizione. È un dialogo tra Victor Hugo e gli uomini di oggi. Nella prefazione, scritta pochi giorni dopo il debutto trionfale di Ruy Blas nel 1838 a Parigi, Victor Hugo distingue gli spettatori in tre categorie a seconda che siano più attratti dall’azione, dalla passione, oppure dal pensiero e dalle idee. Volendo descrivere il testo in base a queste tipologie elementari si potrebbe affermare che Ruy Blas è un’opera completa, capace di soddisfarle tutte. È un dramma d’azione nel piano ordito da un potente ai danni della regina. È passionale perché racconta una storia d’amore impossibile. Il vero protagonista in realtà è la Storia nel suo procedere amaramente cieco e inarrestabile che assume il ritmo, le proporzioni, la solennità di un trapasso epocale. Niente di quanto accade in Ruy Blas avrebbe senso e sarebbe davvero possibile se non si svolgesse dentro il processo di dissoluzione di uno stato e di una civiltà.